Un nuovo fondo per i comuni fino a 30mila abitanti del Sud e delle aree interne, grazie al quale avranno le risorse per indire concorsi di progettazione utili ad acquisire progetti in ambito urbanistico e di innovazione sociale.
Come noto, avere progetti immediatamente cantierabili è determinante per avere progetti finanziati nell’ambito del PNRR o degli altri #fondieuropei 2021/2027. Sino ad ora, i piccoli comuni, senza copertura finanziaria, non sono stati messi nella condizione di poter assumere impegni con ingegneri, architetti o progettisti per programmare, pianificare e sviluppare la progettualità desiderata e/o necessaria.
Il “Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale“, previsto dal Decreto Infrastrutture del 2 settembre 2021, è gestito dall’Agenzia per la coesione territoriale ed è finalizzato a rilanciare e accelerare il processo di progettazione nei Comuni fino a 30.000 abitanti delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia nonché in quelli ricompresi nelle aree interne.
La dotazione finanziaria è di oltre 123 milioni di euro che nel nel biennio 2022-2023, saranno così divisi (secondo quanto riportato dal Sole24 Ore):
–19,5 milioni per i Comuni fino a 1000 abitanti;
–43,2 milioni per i Comuni fra 1001 e i 5mila abitanti;
–24,5 milioni per i Comuni fra i 5001 e i 10mila abitanti;
–21,7 milioni per i Comuni fra i 10.001 e i 20mila abitanti;
–8,74 milioni per i Comuni fra i 20.001 ed i 30mila abitanti.
Il fondo garantirà un finanziamento fino a 5.000 euro per ciascun concorso promosso dai Comuni fino a mille abitanti e fino a 10.000 euro per ciascun concorso di quelli fino a 30mila abitanti. Una quota del 5% è riservata alle procedure indette da Unioni di Comuni.
Prevista una “corsia preferenziale” per i progetti vincitori dei concorsi ai fini di un loro finanziamento nell’ambito delle politiche di coesione.
Ulteriori elementi che caratterizzano il nuovo fondo per la progettazione sono i seguenti:
– i concorsi di progettazione seguono le procedure di evidenza pubblica di cui al Capo IV, Titolo VI del Codice Appalti. Le risorse potranno essere impegnate solo dopo l’acquisizione delle proposte progettuali. L’Agenzia per la coesione territoriale, in collaborazione con l’ANAC, predisporrà un bando tipo da utilizzare per i concorsi;
– i progetti dovranno essere coerenti, complementari o sinergici rispetto agli obiettivi del PNRR e utili a realizzare almeno uno dei seguenti obiettivi: transizione verde dell’economia locale; trasformazione digitale dei servizi; crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, per uno sviluppo armonico dei territori, anche dal punto di vista infrastrutturale; coesione economica; occupazione, produttività, competitività, ricerca; innovazione sociale, cura della salute e resilienza economica, sociale e istituzionale a livello locale; miglioramento dei servizi per l’infanzia e di quelli per la crescita professionale dei giovani;
– le proposte dovranno assecondare la vocazione dei territori, individuare soluzioni compatibili con gli strumenti urbanistici regolatori generali, essere agevolmente e celermente realizzabili, anche con modeste varianti, e comportare soluzioni a basso impatto ambientale, di recupero e valorizzazione del patrimonio esistente, di contrasto all’abusivismo, in ogni caso limitando il consumo di suolo.
Infine, l’ente beneficiario, ove non si avvalga di procedure di appalto integrato, affida al vincitore la realizzazione dei successivi livelli di progettazione, con procedura negoziata senza bando, sempre che il soggetto sia in possesso dei requisiti di capacità tecnico-professionale ed economica previsti nel bando in rapporto ai livelli progettuali da sviluppare.